“Se non è su Strava, allora non è successo”

Strava

Tra condivisione digitale e benessere personale

Nell’era digitale, la frase “Se non è su Strava, allora non è successo” è diventata un mantra per molti appassionati di sport. Strava è una delle piattaforme di social network più popolari per atleti, che ha trasformato il modo in cui gli individui registrano e condividono le loro attività fisiche. Ma cosa significa realmente questa affermazione? E quali sono le implicazioni sociali e psicologiche di questa dipendenza dalla condivisione digitale delle proprie performance?

Cos’è Strava?

Strava è un’applicazione mobile e un sito web progettati per tracciare le proprie attività sportive via GPS. Lanciata nel 2009, la piattaforma consente di registrare i propri allenamenti, confrontarli nel tempo, e interagire con altri utenti tramite commenti e “kudos”, l’equivalente di un “mi piace” su altre piattaforme social. Strava non si limita a monitorare le pedalate: supporta una vasta gamma di sport, tra cui nuoto, corsa e molto altro ancora.

La cultura della condivisione

La diffusione di Strava è aumentata grazie alla sua capacità di mettere in contatto atleti da ogni parte del mondo, creando una vera comunità virtuale. Gli utenti possono caricare i propri percorsi, analizzare i dati delle prestazioni e partecipare a sfide settimanali o mensili. Questa cultura della condivisione ha creato una sorta di “pressione sociale” positiva, incentivando i membri a fare sport e a migliorarsi.

La frase “Se non è su Strava, allora non è successo” riflette un fenomeno psicologico noto come convalida sociale. Le persone tendono a cercare approvazione e riconoscimento dagli altri. In effetti, la convalida sotto forma di kudos e commenti positivi può migliorare l’autostima. Tuttavia, questa dipendenza dalla convalida esterna può anche avere effetti negativi; alcuni utenti potrebbero sentirsi sotto pressione per mantenere un certo livello di performance, perdendo di vista il piacere dell’attività fisica.

Un uso equilibrato di Strava

A mio parere, Strava ha avuto un impatto estremamente positivo sul mondo dello sport, motivandomi a prendermi cura della salute fisica e mentale. Tuttavia, è importante ricordare che Strava è uno strumento e, come tale, deve essere utilizzato in modo equilibrato. Non dobbiamo farci ossessionare dalla condivisione di performance estreme o dalla competizione con gli altri, ma piuttosto concentrarci sul nostro percorso personale di miglioramento e benessere.

Strava e l’industria dei dati

Dal punto di vista di un data analyst, Strava rappresenta una miniera d’oro di dati. Le informazioni raccolte includono distanze percorse, tempi, velocità, altitudini e molto altro. Questi dati possono essere utilizzati per analizzare tendenze di allenamento e persino per studi sul benessere fisico della popolazione. I dati di Strava possono anche essere usati dalle aziende di abbigliamento sportivo e di attrezzature per comprendere meglio le esigenze degli atleti e sviluppare prodotti più mirati. Ma non solo, le città possono utilizzare le informazioni sui percorsi di corsa e ciclismo per pianificare infrastrutture più efficienti e sicure per i cittadini.

Attraverso Strava Metro, i dati de-identificati e aggregati delle attività di Strava vengono utilizzati per migliorare le infrastrutture per la mobilità attiva della comunità. Metro, che sostiene il programma UCI Cycling for All, collabora con le istituzioni preposte alla gestione dei trasporti e con i gruppi che si occupano di urbanistica per migliorare le infrastrutture riservate a ciclisti e pedoni.

L’uso consapevole

Strava è uno strumento prezioso per gli sportivi, ma è importante usarlo in modo consapevole. Non bisogna sentirsi obbligati a registrare ogni allenamento; l’importante è divertirsi e fare attività fisica per il proprio benessere. Se un giorno decidete di non fare un allenamento o di non registrarlo su Strava, non preoccupatevi: non significa che non sia successo. Lo sport è un’esperienza personale e la soddisfazione più grande arriva da dentro di noi.

Per scrivere questo articolo ho preso spunto da questi due articoli:
https://www.ilpost.it/2020/01/21/strava-app-corsa-ciclismo/

https://www.canyon.com/it-it/blog-content/consigli/come-configurare-il-tuo-account-strava/b19032021.html

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