Il valore relativo

valore relativo

Capita spesso di imbattersi nella stessa identica bottiglia d’acqua a prezzi diametralmente opposti, a seconda del luogo in cui la si acquista. Un esempio banale, quasi paradossale, che ci permette di riflettere su un tema più ampio: il valore relativo.

Immaginiamo di entrare in un discount e di trovare una bottiglia d’acqua minerale a soli 10 centesimi. Un prezzo così irrisorio da farci dubitare che ci sia un errore di battitura. Eppure, con stupore, la stessa identica bottiglia, senza alcuna differenza, la ritroviamo in altri contesti a prezzi che lievitano esponenzialmente. Un euro in palestra, un euro e cinquanta al bar sulla spiaggia, due euro allo stadio e addirittura tre euro in aereo.

Cosa cambia? La bottiglia è sempre la stessa, l’acqua al suo interno non varia in qualità, eppure il contesto, l’ambiente in cui ci troviamo, influenza in maniera significativa il prezzo che siamo disposti a pagare per essa.

Questa riflessione sul valore relativo ci mette davanti ad una questione più profonda? Quante volte il valore non viene adeguatamente riconosciuto?

Estrapoliamo il concetto del valore relativo in una strategia per una campagna pubblicitaria. Il costo associato a quell’advertising può variare a seconda del contesto in cui viene pubblicizzato e, il valore percepito di quel prodotto può essere influenzato dal pubblico di destinazione, il canale di distribuzione e il messaggio pubblicitario.

Pertanto, una strategia efficace di campagna pubblicitaria online dovrebbe tener conto di questi fattori e adattare il budget e le tattiche di promozione in base al “contesto specifico”, al fine di massimizzare il valore generato dalla pubblicità e raggiungere il pubblico più rilevante al costo più vantaggioso.

Quindi, non lasciamo che un generico contesto definisca il vero valore.