Le campagne Google Performance Max (PMax) sono una novità introdotta da Google Ads nel 2022. Si tratta di un formato di campagna che automatizza il processo di creazione e ottimizzazione degli annunci.
Ma impiegando una PMax il targeting è definito dagli asset degli annunci (testi e creatività) e dalla pagina di destinazione.
Il targeting non lo scegli tu, ma al limite lo suggerisci, aggiungendo dove necessario indicatori di pubblico che aiutino la campagna a muoversi presto e bene.
Le PMax presentano diversi vantaggi, tra cui:
- semplificano il processo di creazione e gestione delle campagne.
- consentono di raggiungere un pubblico più ampio.
Possono generare risultati migliori rispetto alle campagne tradizionali.
Tuttavia, le PMax presentano anche alcuni limiti, tra cui:
- riducono il controllo dell’advertiser e possono comportare risultati meno prevedibili
- potrebbero non essere adatte a tutti i tipi di attività.
Come ottimizzare le campagne Performance Max?
Nonostante i limiti, le campagne Performance Max possono essere ottimizzate per ottenere i migliori risultati. Ecco alcuni consigli:
Utilizza una strategia di offerta appropriata; se la campagna è appena attivata, inizia con la strategia “Massimizza conversioni“. Quando avrai una buona base di dati, puoi passare a strategie più specifiche, come “CPA target” o “Massimizza valore di conversione con ROAS target“.
Crea gruppi di asset separati per intenti di ricerca diversi, in questo modo, potrai personalizzare gli annunci e le pagine di destinazione per ogni gruppo di asset.
Fornisci a Google Ads indicazioni sul targeting utilizzando temi di ricerca, indicatori sul pubblico e esclusioni.
Cosa possiamo aspettarci
Le campagne Performance Max sono un formato di campagna che sta diventando sempre più popolare. Possono essere un’ottima soluzione per le aziende che vogliono raggiungere un pubblico più ampio e ottenere risultati migliori. Tuttavia, è importante essere consapevoli di questo formato e adottare le misure necessarie per ottimizzarlo.